Il diabete mellito è la più comune tra le malattie metaboliche, ed è caratterizzata da una condizione d'iperglicemia, in altre parole un aumento del glucosio (zucchero) nel sangue.
Le forme più comuni di diabete sono:
diabete tipo 1, che colpisce soggetti al di sotto dei 40 anni, con un picco d'incidenza intorno ai 14 anni. Questa forma di diabete è secondaria alla distruzione delle cellule pancreatiche produttrici d'insulina. I sintomi compaiono improvvisamente, con sete sfrenata, aumento della diuresi, aumento dell'appetito non accompagnato da incremento del peso bensì da una riduzione di questo. Se non riconosciuta in questa fase iniziale la malattia può rapidamente portare il paziente anche in pericolo di vita. Questa forma di diabete può essere curata esclusivamente con iniezioni multiple di insulina (oltre che con una dieta appropriata);
diabete tipo 2, che esordisce di solito dopo i 40 anni; la diagnosi spesso è fatta casualmente nel corso di un'indagine di laboratorio dove si riscontra una glicemia sopra la norma. Frequentemente i pazienti sono in sovrappeso. In questa forma l'insulina è presente o addirittura aumentata, ma vi è una "resistenza" nei tessuti all'azione insulinica.
Il diabete mellito è una malattia di grande rilievo sociale ed esercita un notevole impatto sulla salute pubblica per l'entità della sua diffusione e la gravita delle sue complicanze.