Le strutture dedicate alle cure palliative dovrebbero far parte di una rete integrata di assistenza, realizzata attraverso il lavoro di equipe multidisciplinari specializzate, strutturata principalmente sull'assistenza domiciliare al malato ed alla sua famiglia. Quando questa forma di assistenza non è praticabile è previsto il ricovero in strutture denominate Hospice, a bassa tecnologia ma ad altissimo livello di prestazioni assistenziali.
La Legge n. 38/2010, che identifica due reti di assistenza che devono rispondere alle esigenze ed ai bisogni dei pazienti che necessitano di cure palliative e di quelli affetti da dolore cronico, prevede l'attivazione da parte del Ministero della Salute di una specifica rilevazione delle attività prestate con l'attivazione di un apposito sistema di monitoraggio.
Le linee guida nazionali per il monitoraggio dell'assistenza in regime di Hospice, di cui al Decreto Ministeriale del 6 giugno 2012, sono stato recepito dalla Provincia Autonoma di Bolzano con la Delibera 688/2013.
Sono stati 673 gli accessi in Hospice nel corso del 2014, 278 dei quali in Day Hospice. Le giornate di assistenza erogate sono state 7.007 (943 in Day Hospice) per una durata media dell'assistenza pari a 15,4 giorni.
I pazienti con diagnosi oncologica hanno rappresentato la quasi totalità degli accessi in Hospice (90,2%) ed il dolore correlato a neoplasia è stato il segno/sintomo clinico che ha caratterizzato nella maggior parte dei casi la presa in carico (48,9%). Altri segni e sintomi clinici importanti alla base della presa in carico sono state altre dispnee e anomalie respiratorie (11,0%) e altro malessere e affaticamento (14,0%).
Nel 61,4% dei casi il motivo non clinico che ha caratterizzato la presa in carico è stato l'assenza del care-giver, nel 29,1% l'inadeguatezza dell'abitazione.
La macroprestazione che sinteticamente più descrive l'assistenza erogata è appunto il controllo del dolore (56,9%), seguita dal controllo della dispnea (11,4%) e dal controllo dei sintomi gastro-enterici (8,6%).